Come organizzarsi per mangiare fuori casa?


In questo articolo voglio offrirvi qualche spunto su come organizzarvi quando siete fuori casa  per continuare  a mangiare in modo sano e naturale, poiché sono del tutto convinta che questo stile alimentare sia praticabile anche per chi sta spesso fuori per lavoro. Molti infatti, quando non possono rientrare per pranzo, preferiscono rinunciare ad una salutare  dieta alimentare, per dirigersi verso pratiche mense e fast food, oppure fanno la loro pausa al bar e mangiano velocemente un  panino. Ora, questo non sarebbe così problematico se capitasse per uno o due  pasti alla settimana, ma lo diventa se 5 o 6  giorni su 7 ci si alimenta in questo modo. 





Per i pendolari che  devono rimanere fuori per il pranzo, il consiglio migliore che posso dare è quello di portarsi qualcosa da casa: può essere un po' di verdura, ma anche quello che è avanzato dalla sera prima (se avete preparato  un buon risotto, cosa vi costa portarvelo dietro?), oppure, se proprio non volete rinunciare al panino, potete prepararvelo utilizzando del pane fatto da voi, farcito con verdure e salse preparate seguendo le vostre ricette salutari. Ma se dovete stare fuori casa più a lungo? Quali sono le migliori strategie per continuare a mantenere il proprio stile nutrizionale?
Quando vado in "trasferta" per lavoro e rimango 2-3 notti in albergo, oltre alla valigia, preparo sempre un "kit di Psicoalimentazione", da portarmi per il viaggio, con i prodotti necessari per essere il più autonoma possibile. Ecco qui qualche idea.





Per la colazione, la crema Budwig (nel libro "50 sfumature di Budwig" potete trovarne molte varianti),  porto: yogurt di soia, olio di lino (lo metto in una piccola bottiglietta di vetro, se fa troppo caldo lo metto in una borsa frigo, oppure al suo posto porto dei semi di lino macinati), limoni, mele, uva passa, semi di girasole e grano saraceno (sistemo questi ultimi due insieme in un unico sacchetto). In questo modo è semplice anche in hotel non privarmi della mia colazione, nutriente, gustosa ed energetica. Appena arrivo a destinazione, ripongo subito quello che è necessario nel frigo-bar della stanza che occupo.
Per avere degli snack a disposizione per quando guido, porto della frutta secca, delle arachidi sgusciate, oppure dei germogli. Altre volte preparo delle "gallette salate" utilizzando dei cereali integrali, secondo la ricetta presente nel mio libro “Cucina vegana e metodo Kousmine” (ed. Tecniche Nuove). Ecco qui la ricetta:






Ingredienti
100 gr di amaranto (2 manciate)
100 gr di quinoa (2 manciate)
80 gr di lenticchie (1 manciata)
100 gr di sesamo
1 cucchiaino di sale
rosmarino (quanto basta)
Preparazione
Mettere i legumi a bagno per almeno 12 ore, poi gettare l’acqua e  sciacquare. Tritare insieme i cereali, i legumi e i semi con un tritatutto.  Far bollire una tazza di acqua e versarla sull’impasto in modo da  formare una pasta densa, da lasciare riposare per almeno un’ora, per farla  amalgamare  meglio. Prendere una teglia antiaderente e formare con l’impasto le gallette: per fare questo prenderne un cucchiaino e schiacciarlo sulla teglia con una forchetta in modo da ottenere dei dischi molto sottili (2-3 mm di spessore) di circa 7 cm di diametro (se avete poco tempo, potete semplicemente stendere l'impasto in uno strato sottile sulla teglia e poi spezzarlo con le mani quando sarà cotto). Infornare ad una temperatura di 115° per mezz’ora/40 minuti. Lasciare raffreddare in forno (importantissimo per farle essiccare ed evitare così lo sviluppo di miffa), poi mettere le gallette in vasi ermetici. 






Per il pasto durante il viaggio mi posso preparare  un panino di farro fatto con una crema di tofu, o con una salsa di avocado o con l’hummus di ceci (per fare qualche esempio): questo mi permette di non mangiare in Autogrill (dove comunque faccio una sosta per sgranchirmi le gambe). Il panino è sempre preceduto da delle  verdure lavate e tagliate a pezzetti, come per esempio un finocchio e delle carote, o comunque altre verdure facili da mangiare (anche durante la guida). Altre volte, in contenitori adatti agli alimenti inserisco il cereale ed il legume che mi è avanzato (anzi, che ho fatto appositamente avanzare) dal pasto precedente (se parto di mattina, si tratta della cena della sera prima). Metto il tutto in una pratica borsa termica, in cui inserisco cucchiaio, coltello, forchetta ed una tazza... senza dimenticarmi l'acqua, naturalmente!
Per quanto riguarda le cene fuori casa, prima di partire cerco su internet i locali adatti, che servono pasti “giusti” (e non solo le tristi verdure grigliate che molti ristoranti propongono a chi chiede di mangiare vegano), e faccio questo anche quando devo andare all’estero, sia per lavoro che per vacanza. 
Vi posso garantire che, se ben organizzati, è possibile seguire la propria linea salutare e cruelty free ovunque andiamo.



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L'articolo è uscito sulla rivista Crudo Style


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