Obesità e uso eccessivo dello smartphone e altri dispositivi: il link
Se la tua attenzione viene deviata in direzioni diverse da smartphone e altri dispositivi digitali, prendi nota: il multitasking multimediale è ora collegato all'obesità.
Una nuova ricerca della Rice University indica che il passaggio tra i dispositivi digitali senza consapevolezza, in uno stato di non presenza mentale, è associato ad una maggiore suscettibilità alle tentazioni alimentari e alla mancanza di autocontrollo, che può portare ad un aumento di peso.
"L'aumento dell'esposizione a telefoni, tablet e altri dispositivi portatili è stato uno dei cambiamenti più significativi ai nostri ambienti negli ultimi decenni, e questo si è verificato durante un periodo in cui i tassi di obesità sono saliti in molti Paesi", ha affermato Richard Lopez, un ricercatore post-dottorato presso Rice e autore principale dello studio. "Quindi, volevamo condurre questa ricerca per determinare se esistono collegamenti tra l'obesità e l'abuso di dispositivi digitali".
Un'edizione stampata di Brain Imaging and Behavior riporterà lo studio, dal titolo "Il multitasking multimediale è associato ad un rischio più elevato per l'obesità e a una maggiore reattività agli stimoli alimentari gratificanti".
La ricerca è stata condotta in due fasi. Nel primo studio, 132 partecipanti di età compresa tra i 18 e i 23 anni hanno completato un questionario per valutare i loro livelli di multitasking e distraibilità dei media. Questo è stato fatto utilizzando una scala di Multitasking-Revised (MMT-R) di 18 elementi recentemente sviluppata. La scala MMT-R misura comportamenti proattivi di uso compulsivo o inappropriato del telefono (come la voglia di controllare il telefono per guardare i messaggi mentre stai parlando con qualcun altro) e comportamenti più passivi (come le distrazioni legate ai media che interferiscono con il tuo lavoro).
I ricercatori hanno scoperto che i punteggi più alti di MMT-R erano associati a un più alto indice di massa corporea (BMI) e a una maggiore percentuale di grasso corporeo, suggerendo un possibile collegamento.
Nella ricerca successiva di follow-up, 72 partecipanti dello studio precedente hanno subito una scansione fMRI, durante la quale i ricercatori hanno misurato l'attività cerebrale mentre alle persone veniva mostrata una serie di immagini. Inserite in una varietà di foto non correlate, c'erano immagini di cibi appetitosi ma ingrassanti.
Quando i "multitasking dei media" hanno visto le immagini del cibo, i ricercatori hanno osservato una maggiore attività nella parte del cervello che si occupa della tentazione alimentare. Questi stessi partecipanti allo studio, che avevano anche un BMI più elevato e più grasso corporeo, erano anche più propensi a trascorrere del tempo nelle mense del campus.
Nel complesso, Lopez ha detto che questi risultati, anche se preliminari, suggeriscono che ci sono effettivamente collegamenti tra l'abuso dei dispositivi digitali, il rischio per l'obesità, le misure sul cervello relative all'autocontrollo e l'esposizione agli stimoli alimentari del mondo reale.
"Questi collegamenti sono importanti da stabilire, dati i crescenti tassi di obesità e la prevalenza dell'uso multimediale in gran parte del mondo moderno", ha affermato in merito ai risultati.
Lopez ei suoi colleghi ricercatori sperano che lo studio aumenterà la consapevolezza del problema e promuoverà i futuri lavori sull'argomento.
Fonte: Rice University
Fonte: Rice University
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