SAI COSA SEI? SEI COSA MANGI!
Dio disse: «Ecco, io vi
do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è
il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo».
Già nella Genesi è scritto che il cibo dell’uomo è quello che produce la
terra. In effetti, dai ritrovamenti fossili dei primi ominidi è proprio questo
che si deduce.
Cosa sappiamo dei nostri lontani antenati?
Il primo bipede che conosciamo risale a circa sei milioni di anni fa: il
ritrovamento in Kenya dei resti di questo ominide, Orrorin Tugenensis, risale
al 2000. Nel 1994, nella Rift Valley etiopica era stato invece ritrovato il
fossile di Ardipithecus Ramidus kadabba, risalente a circa 5,8-5,2 milioni di
anni fa. Un suo “successore” fu l’Aripithecus Ramidus ramidus, risalente a
circa 4,4 milioni di anni fa. Più “recenti” sono invece gli Australopitechi,
che si situano nel periodo che va da 4,2 a 3 milioni di anni fa ed il cui primo
rappresentante è l’Australopithecus anamensis. Dallo studio dei denti di questi
nostri primi genitori, si deduce che non si cibassero di carne: se all’inizio i
pasti erano costituiti da frutti, germogli, fusti teneri e foglie fresche,
successivamente l’alimentazione fu ampliata, inserendo anche semi, frutta secca
e prodotti vegetali molto duri.[1]
E’ solo con la scarsità di cibo dovuti al clima avverso, che l’uomo
imparò a nutrirsi di animali: prima
dei cadaveri lasciati inerti dai predatori, e dopo delle sue stesse prede. Se
ci rifletti un attimo guardandoti allo specchio: ti sembra questo un corpo da
predatore? Ma se per diventarlo abbiamo dovuto “attrezzarci”! Non abbiamo i
denti canini lunghi ed aguzzi come quelli del carnivoro, anche la nostra forza
non è proprio come quella della tigre! Quindi abbiamo dovuto inventare le armi.
Adesso queste sono così “sicure” da permetterci di uccidere un pericoloso
animale (come può essere per esempio un fagiano) da lontano. Semmai,
guardandoci ancora meglio allo specchio, eravamo sì, ma prede!
Ma andiamo nei tempi più “recenti”.
In alcuni dei vangeli apocrifi si legge di un Gesù vegetariano:
“Sono venuto ad abolire i sacrifici e se non cesserete di fare sacrifici
non si allontanerà da voi l’ira di
Dio” (Vangelo degli Ebrei).
Nei Rotoli del Mar Morto si legge di Gesù che parla di amare e di avere
compassione di tutte le creature del creato.
Interessante questo passo, risposta di Gesù ai discepoli che lo
criticavano per la scelta di non mangiare carne:
“In verità vi dico, all'inizio
tutte le creature di Dio traevano il loro nutrimento solo dalle erbe e dai
frutti della terra, finché l'ignoranza e l'egoismo dell'uomo non li trasformò
in ciò che era contrario alla loro abitudine originale; ma perfino loro
torneranno al cibo naturale; poiché così è stato scritto dai profeti, e le loro
parole non sbagliano”.[2]
Rimanendo nell’ambito dei grandi movimenti religiosi, si trovano
riferimenti alla scelta di non nutrirsi di animali già intorno al VI secolo,
con l’induismo, ma anche nello zoroastrismo, nel gianismo, nel buddismo, nel
taoismo.
Mi piace anche leggere passi di vegani della storia famosi, che ci hanno
lasciato in proposito alcune riflessioni. Qui qualche citazione:
“Per ognuno il latte della propria
specie è di beneficio, ma quello di altre specie è dannoso”.
Ippocrate, anno 377 a .C.
Lo stesso Ippocrate, medico greco che si cibava solo di alimenti
vegetali, afferma ancora:
“La natura è Sovrana Medicatrice
dei mali. Primo non nuocere. L’aria pura è il primo alimento e il primo
medicamento. Nessun veleno serva mai a curare un malato!”.
Questo precetto, non nuocere, ovvero cibarsi solo di alimenti vegetali
per ragioni etiche, si legge anche in Einstein: “Sono diventato vegetariano per ragioni etiche, oltre che salutistiche.
Credo che il vegetarismo possa incidere in modo favorevole sul destino dell'umanità”.
tanta abbondanza di cibo, fare
ancora ricorso agli animali per nutrirsi: “Amici
miei, evitate di corrompere il vostro corpo con cibi impuri; ci sono campi di
frumento, mele così abbondanti da piegare gli alberi dei rami, uva che riempie
le vigne, erbe gustose e verdure da cuocere. La terra offre una grande quantità
di ricchezze, di alimenti puri, che non provocano spargimento di sangue né
morte.”
E rincara la dose, con un parallelismo tra aggressività e violenza e
l’uso di animali come cibo:
“Gli uomini
continueranno ad ammazzarsi fra loro fintantoché massacreranno gli animali.
Colui che semina l'uccisione e il dolore non può raccogliere la gioia e
l'amore”.
Leonardo da Vinci si domanda come l’uomo non riesca ad accontentarsi dei cibi della terra: “Se realmente sei, come ti descrivi, il re
degli animali – direi piuttosto re delle bestie, essendo tu stesso la più
grande! – perché non eviti di prenderti i loro figli per soddisfare il tuo
palato, per amor del quale ti sei
trasformato in una tomba per tutti gli animali? [...] Non produce forse la
natura cibi semplici in abbondanza che possano sfamarti? E se non riesci ad
accontentarti di tali cibi semplici, non puoi preparare infinite pietanze
mescolando tra loro tali cibarie?”
Infine, ma ne potrei citare molti di più, concludo con l’osservazione di
Tolstoj, che vede nel passaggio verso l’abbandono della carne come alimento,
una naturale conseguenza dell’evoluzione dell’uomo:
“Il cibarsi di carne è un residuo
della massima primitività; il passaggio al vegetarismo è la prima e più
naturale conseguenza della cultura”.
Ciao Marilu'. Forse ti potrebbe interessare questo articolo che ho scritto riguardo a questo argomento. http://www.veritaoltreilsistema.com/2012/05/vero-cristianesimo-e-vegetarianismo.html
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