Dottoressa.. ma quanto ne devo mangiare?

Una delle domande che mi vengono formulate più spesso è questa: 
"Dottoressa.. ma quanto ne devo mangiare?"
Consideriamo intanto il fatto che ciò che propongo non è certo una classica dieta "contacalorie", piuttosto è un'educazione ad un sano stile di vita, che comprende una corretta alimentazione, attività fisica e anche attenzione verso la parte più sottile di noi, invisibile, la nostra parte emozionale ed il nostro spirito. 
Poi bisogna ricordarci che, se impariamo a mettere la nostra presenza in ciò che stiamo facendo, e quindi a masticare lentamente, impastando bene il cibo con la saliva, non è proprio necessario sapere prima quanto mangiarne... il nostro corpo farà da sé: quando siamo sazi, ci avvertirà e noi ci fermeremo. 
Le pietanze che introduciamo con la nostra Psicoalimentazione hanno inoltre indice di sazietà più alto e, di conseguenza, se stiamo attenti ai segnali, ne useremo naturalmente meno della solita pasta (o pane bianco, o pizza raffinata, ecc.). 
La domanda infine presuppone una dipendenza dagli altri, non prendersi la responsabilità, continuare a vivere addormentati e fuori da se stessi... pensiamoci bene: chi sono io, come posso io sapere quanta fame hai in quel preciso momento?
La risposta a quella domanda è, dunque: "Quanto ne vuoi"; ovvero, masticando lentamente e mangiando quindi con consapevolezza, riprenderai contatto con te stesso, riconoscerai quali sono i segnali della fame e della sazietà e introdurrai, in maniera del tutto naturale, tanto cibo quanto necessita al tuo corpo.

...e buon alimentaRisveglio a tutti! :-)

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