“Siamo i prodotti omeopatici dei nostri antenati: anche se la “diluizione” è alta, portiamo dentro di noi le loro tracce, le loro memorie. Queste tracce sono scie e nastri che vengono dal passato e che ci uniscono. All’altro capo del nastro, dove il numero degli uomini era minore di adesso, i nostri padri erano fratelli, all’altro capo del nastro due uomini camminavano l’uno di fianco all’altro. E allora noi, qui, adesso….. riprendiamo coscienza di quel nastro, riavvolgiamo la matassa e, fratello, riprendiamoci per mano”. (Marilù Mengoni, aprile 2012)



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