Incontri dell'Anima
Siamo molto di
più di quello che sentiamo e che riusciamo ad immaginare.
In fondo,
riflettiamoci un attimo, ci sono cose che gli argini della nostra mente
contengono e limitano. Per fare un esempio, per quanto mi sforzi, non riesco a
visualizzare il vuoto, il nulla o l’infinito. Non riesco a vedere alcuni tipi
di energia: l’infrarosso non mi appartiene, i raggi X che continuamente mi
passano attraverso non fanno parte della sfera della mia consapevolezza.
E così
le persone: vediamo corpi camminanti/parlanti che si muovono, ma non riusciamo
a sentire i loro pensieri o a vedere il campo di energia che le circonda. Così
spesso pensiamo che tutto sia meccanico e casuale. Gli incontri, per esempio:
li vediamo come traiettorie di movimenti generati chissà da dove e che per puro
caso incrociano le loro rotte. Ma riflettiamoci un momento....
E’ ormai un
classico paragonare la persona ad un iceberg.
La parte in superficie
corrisponde al conscio, a ciò di cui sono consapevole, mentre la parte
sommersa è quella inconscia. Il nostro inconscio si allarga man mano che
va più in profondità.
Ecco cosa penso: proviamo ad allineare due iceberg. Immaginiamoli uno accanto all'altro... Cosa
notiamo? Ci accorgiamo che nel profondo, laggiù, in un punto che non possiamo
vedere… i due inconsci si sono già incontrati. Essi sanno che è importante
trovarsi per la loro evoluzione personale e da quel momento faranno di tutto
affinché anche i corpi si incontrino. Ecco dunque l'intimo significato di un
incontro: ti ho visto con i miei occhi oggi, ma i nostri inconsci si sono già
parlati. Incontrarsi è dunque un ritrovarsi: un ascolto profondo del richiamo dell’anima.
Marilù Mengoni
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