I quattro veleni bianchi
Buongiorno cari lettori,
oggi vi parlerò di argomenti visti in un’ottica diversa da come ve li
presentano i mass-media: i quattro veleni bianchi e cioè, farina, zucchero,
sale, latte.
Il colore bianco evoca alla nostra mente un pensiero di purezza, di
buono di bello; ma in questo caso quando parliamo di questi alimenti, così non
è.
Farina 00, zucchero, sale e latte animale; vengono definiti veleni per
il loro effetto che nel tempo hanno sul
nostro organismo: sono infatti promotori del nostro malessere non soltanto
fisico ma anche psichico. Entriamo nel
dettaglio di ogni singolo alimento.
Partiamo dal sale. Il
comune sale da cucina che maggiormente si usa è il cloruro di sodio che ha origine
dal sale marino; questo una volta raccolto subisce un processo di raffinazione
che porta alla perdita di ben 82 elementi, tra questi importanti minerali quali
calcio, magnesio, potassio e iodio: si ottiene così il sale a base di cloruro
di sodio di colore bianchissimo. Questo sale ricco solo di sodio e di cloro,
non solo è povero di elementi nutritivi ma causa anche un effetto di
sottrazione, all'interno del nostro organismo, anche di altri minerali e
microelementi presenti in esso. Oltre a questo effetto negativo, purtroppo, ne
abbiamo molti altri dovuti al suo consumo eccessivo, infatti in media ogni soggetto supera la dose massima
di un kg all'anno di assunzione arrivando fino a 10Kg . L'uso eccessivo di sale
è causato anche dal consumo di diversi prodotti confezionati, come snack,
patatine che ne contengono in abbondanza. La sua assunzione eccessiva e
duratura può provocare: pressione alta, cattiva digestione, insonnia, tic
nervosi, stanchezza cronica, ritenzione idrica, perdita di calcio nelle ossa.
Vedete un po’ quanti effetti ha sul nostro organismo l'assunzione di cloruro di
sodio, di cui la dose massima giornaliera si dovrebbe aggirare intorno ai 4-5 g
ma che viene superata abbondantemente.
Cosa possiamo fare per evitare queste problematiche? Ridurre l'apporto di sale
aumentando le spezie e le erbe aromatiche che danno più sapore ai nostri
piatti, abolendo il sale raffinato e sostituendolo con quello integrale che
contiene molti più sali minerali quali; iodio, magnesio, potassio, calcio, ferro,
ecc., che non ritroviamo nel cloruro di sodio, in più non essendo raffinato non
abbiamo il rischio della presenza di sostanze chimiche utilizzate nella
raffinazione del sale.
Passiamo allo zucchero,
altro pericoloso veleno bianco. Fino ad alcuni anni fa lo zucchero veniva
considerato come un componente energetico e salutare della nutrizione,
indispensabile per il funzionamento del cervello, per fortuna oggi si è capito
che non è la realtà dei fatti. Per ottenere lo zucchero bianco utilizzato nelle
nostre tavole si parte dalla barbabietola o dalla canna da zucchero nelle quali
si estrae il succo zuccherino grezzo che è sottoposto a complesse
trasformazioni industriali. Il primo processo è una prima depurazione viene
fatta con latte di calce, la quale provoca la perdita e la distruzione di
sostanze organiche, proteine, enzimi e sali di calcio. Questo primo prodotto,
successivamente, viene trattato con anidride carbonica per eliminare la calce
che è rimasta in eccesso, e con acido solforoso per eliminare il colore scuro.
Infine questo prodotto viene sottoposto a cottura, raffreddamento,
cristallizzazione e centrifugazione. Si arriva così allo zucchero grezzo.
Nella seconda fase di lavorazione, lo zucchero viene filtrato e
decolorato con carbone animale e viene colorato con il colorante blu oltremare
o con il blu idantrene. Si ottiene così lo zucchero bianco utilizzato per
addolcire le preparazioni alimentari.
Basta leggere come viene prodotto questo zucchero, per capire che non
è un prodotto salutare per il nostro organismo. Pensate che in media un
italiano consuma 25 kg di zucchero l'anno, non soltanto aggiunto come
dolcificante, ma anche attraverso il consumo di prodotti confezionati dolci e
non, bevande zuccherine, ecc. E' necessario che lo sappiate: lo zucchero bianco
per poter essere assimilato e digerito, ruba al nostro corpo vitamine e sali
minerali (in particolare il Calcio e il Cromo) e le conseguenze di tale
processo digestivo sono la perdita di calcio nei denti e nelle ossa, con
l'indebolimento dello scheletro e della dentatura. Questo nel tempo favorisce
la comparsa di malattie ossee quali: artrite, osteoporosi e carie dentarie.
Altri effetti negativi dati dal consumo di zucchero bianco: provoca processi
fermentativi con la produzione di gas, tensione addominale, alterazione della
flora batterica, riduzione delle difese immunitarie, aggravamento dell'asma,
acidificazione del corpo, promozione e peggioramento delle malattie cardiache,
del diabete, dei calcoli biliari, dell'ipertensione e di alcuni tipi di cancro
(mammario e ovarico).
Come sostituire lo zucchero bianco? Ottimo sarebbe non utilizzare
nessun tipo di zucchero e ricominciare a percepire il vero gusto dei singoli
alimenti, ma se proprio non si riesce a farne a meno, utilizzare la frutta,
come la banana o i datteri, per
preparare i nostri dolci e addolcire le bevande con zucchero di canna
integrale, che non subisce il processo di raffinazione sopra descritto.
La farina protagonista
quotidiana delle nostre tavole. Si ottiene attraverso la macinazione
industriale del chicco di grano, che comporta l'eliminazione del germe
(contiene amminoacidi, acidi grassi, vitamine del gruppo B e vitamina E) e
della crusca (parte esterna ricca di fibre). Tutto questo porta ad un prodotto
povero di nutrienti, che è la farina raffinata, ricca solo di amido e glutine.
La raffinazione della farina ed in generale l’utilizzo di carboidrati semplici,
induce un’elevata risposta insulinica da parte del pancreas per eliminare il
glucosio in eccesso. Questa risposta insulinica provoca ipoglicemia ed
impedisce al corpo di utilizzare il grasso per produrre energia. La risposta
elevata del pancreas continua nel tempo, causata dall'assunzione costante e
abbondante di farina bianca e di zuccheri semplici, promuove l'insorgenza di
diabete di tipo 2. Oltre all'elevata quantità di zuccheri, il glutine presente
all'interno di queste farine quando lo introduciamo nella nostra alimentazione
forma una massa glutinosa che si muove
lentamente attraverso il sistema digerente, causando sonnolenza e costipazione,
inoltre il suo consumo elevato è stato deputato all'insorgenza di sensibilità
al glutine. Tutto ciò si può evitare consumando prodotti a base di farina
integrale, e se possibile di grani antichi, i quali contengono un quantità di
glutine molto inferiore rispetto ai grani attuali.
Dopo sale, zucchero e farina passiamo al latte animale. Partendo dal fatto che il latte è specie-specifico e
andrebbe consumato solo fino allo svezzamento, vediamo in dettaglio perché
viene considerato parte di questi veleni bianchi. Superati i due anni d'età, nel nostro
organismo si riduce l'enzima lattasi che permette l'assimilazione del latte
fino a scomparire. L'assenza di lattasi causa l'insorgenza di un'intolleranza
che può generare: gonfiori, irritazione del tratto intestinale, coliche,
allergie, ecc. All'interno del latte animale possiamo trovare numerose sostanze
dannose e tossiche per il nostro organismo, che sono presenti già nella
composizione naturale: ormone della crescita IGF-1 (promozione dei tumori),
estrogeni (diminuzione testosterone negli uomini e promozione
dell'endrometriosi nelle donne), albumina (artrite reumatoide), caseina e
caseomorfine (acidosi metabolica); oppure presenti da contaminazione
ambientale: micotossine dai cereali, erbicidi, insetticidi, antibiotici,
batteri, ecc. Basta già leggere questo per considerare inadatto il consumo di
latte animale. L'assunzione di latte costante e continuo porta
all'acidificazione dell'organismo, con conseguente indebolimento dei diversi
organi che lo costituiscono e promozione delle malattie cronico degenerative
(diabete, malattie cardiovascolari, obesità, tumori, osteoporosi, ecc.) che
affliggono in particolar modo il mondo occidentale. Facile quindi dedurre che
l'ideale è non consumare latte animale, facilmente sostituibile, se si avverte
la sua mancanza, con le numerose bevande vegetali presenti oggi in commercio,
che ricordano dall'aspetto il classico latte vaccino (avena, soia, riso, cocco,
miglio, ecc.). Le bevande vegetali non presentano questi effetti negativi
imputati al latte animale e contengono i nutrienti necessari al nostro
organismo senza incorrere in carenze nutrizionali in una dieta bilanciata.
Spero questo articolo possa fungere per voi come una sveglia e che vi
porti a decidere meglio cosa sia meglio mettere nel vostro carrello della spesa
per fare del bene al vostro benessere psicofisico.
Al prossimo articolo!
Mariagrazia Vigliarolo
Biologa Nutrizionista
Membro del Comitato Scientifico di AssoVegan
Biologa Nutrizionista
Membro del Comitato Scientifico di AssoVegan
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