Posiamo le posate? Articolo sulla rivista Crudo Style
Uno dei momenti importanti della nostra giornata è quello dedicato ai
pasti ed è qui che possiamo introdurci per aprire uno spazio di consapevolezza.
Una prima riflessione che vorrei fare è sull’uso delle posate, termine che deriva dal latino
“pausare”, ovvero fermarsi, fare una pausa. Già il nome dovrebbe suggerirci
qual è l’uso migliore di questi attrezzi: posarli, riporli tra un boccone e
l’altro, così da permetterci di assaporare realmente ciò che abbiamo nel piatto.
Spesso però quando mangiamo non siamo così presenti a noi stessi, ma proiettati
in ciò che dobbiamo fare dopo, oppure la nostra mente è piena di paure e
tristezze che appartengono al nostro passato… E il piatto che c’è davanti?
Dov’è? Dove si trova la bellezza dei colori delle pietanze? Esiste
quell’assaporare di gusti nella lingua? Dove è finito il piacere dei sensi
durante il pasto? Dove siamo… noi?
Entriamo nella nostra vita, immergiamoci nel fiume, tuffiamoci nel cibo
che stiamo assaporando… viviamo! E facciamolo in ogni istante prezioso della
nostra esistenza, anche quando sediamo a tavola. Proviamo dunque a praticare la
presenza mentale mentre stiamo mangiando, facendo così diventare l’atto del
mangiare un’area “sacra”. A questo scopo vi propongo un esercizio tratto dal
mio libro “Dimagrisci con la psicoalimentazione” (Tecniche Nuove ed.) che può
essere fatto una volta alla settimana, ma anche più volte, se nel tempo sentite
che potete ampliare questo spazio.
Potete leggerlo nell'articolo su Crudo Style:
La prima cosa da fare è di
preparare la tavola con cura: non tralasciare niente, considerando che il
piacere passa anche attraverso la vista, e questo vale anche se sei solo. Se
stai mangiando con altre persone, fate questo esercizio insieme, possibilmente
in silenzio.
Quando è tutto disposto sulla
tavola, siediti, porta il piatto davanti a te e fai tre profondi respiri,
inspirando con il naso ed espirando con la bocca, quindi all’inspirazione
successiva chiudi gli occhi e concentrati sull’aroma che sprigiona dal piatto.
Fallo per 4 o 5 respiri, senti il profumo, respira l’odore, quindi riapri gli
occhi. Adesso concentrati sui colori, guarda il piatto, alza lo sguardo e se
c’è qualcuno con te, osservalo sorridendo. A questo punto prendi la posata
(forchetta o cucchiaio, a seconda di ciò che stai mangiando), sentine la
superficie liscia, avvertine il peso, poi lentamente prendi un po’ di cibo dal
piatto. Senza fretta, sempre nella consapevolezza dei gesti che stai compiendo,
porta il boccone alla bocca, rimetti la posata al suo posto e non riprenderla
fino a che non hai inghiottito il cibo che hai in bocca. Mastica lentamente,
sii presente, concentrati ad occhi chiusi sul sapore di quello che stai
mangiando, goditi il piacere dell’assaporarlo con calma, con la mente quieta,
nella tranquillità del tuo spazio, nell’armonia dei tuoi gesti pacati. Solo
quando lo avrai deglutito, allora riprendi la posata, prendi dell’altro cibo
dal piatto, portalo alla bocca e comincia a gustarlo, riadagiando di nuovo la
posata sulla tavola. Continua così fino a che non avrai finito di mangiare,
boccone dopo boccone, tutto il tuo pranzo o la tua cena.
Quando avrai terminato, osserva
il piatto vuoto, alza di nuovo lo sguardo sorridendo a chi è con te, o
semplicemente a te stesso se sei da solo.
In questo modo potrai entrare in
contatto con il vero sapore, con l’assaporare, con il piacere del gusto, ma
anche sentirai che ciò che stai mangiando sta lentamente diventando parte di
te, del tuo corpo, della tua mente, dei tuoi pensieri. Se inizi ad assaporare
lentamente, entrerai sempre più in contatto con te stesso, sarai presente a te
stesso. La vita non è sempre un rincorrere, un trangugiare, un affannarsi verso
un dopo. C’è l’adesso, e proprio qui c’è il corpo, ci sono le emozioni, il
piacere. E così nel tempo, una volta ristabilito questo contatto, saprai anche
di quanto cibo hai veramente bisogno, riuscirai a tradurre meglio i segnali che
il tuo corpo ti sta mandando: quali sono i cibi di cui hai più necessità ed
anche quando è il momento di fermarsi perché sei sazio. Ritrovare il peso forma
(e mantenerlo nel tempo) sarà una cosa naturale, perché avrai ristabilito quel
dialogo con il tuo corpo e saprai di nuovo comprendere il suo vocabolario e
recepire i suoi messaggi e soprattutto si sarà dissolta la percezione della dicotomia,
della separazione tra il corpo, la mente, le emozioni e lo spirito. E tutto si
trasformerà in un esserci, colmo di gratitudine.
Per saperne di più sulla rivista, andate sul sito www.crudostyle.com.
Puoi trovare il libro "Dimagrisci con la Psicoalimentazione" in tutte le librerie oppure online:
sul sito dell'editore Tecniche Nuovesu Macrolibrarsi
Buona giornata!
Marilù Mengoni
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